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Ricordo i Malditesta con nostalgia ma con l’orgoglio di aver vissuto quel periodo fantastico per me e per Monica. Tutti noi, gli amici della band, eravamo affascinati dalle canzoni dei Malditesta, che tuttora considero dei “piccoli grandi” capolavori. In quel periodo ci si aspettava da un giorno all’altro che sarebbero diventati dei divi come Vasco Rossi: anzi, non riuscivamo a capire come mai la cosa non si decideva a succedere; in fondo le canzoni erano bellissime e i ragazzi erano molto bravi a suonarle. Col senno di poi avremmo capito che oltre al talento ci voleva tanta fortuna e … agganci, e furono purtroppo gli agganci giusti che mancarono perché oggi, a distanza di tanti anni, nessuno dei componenti della band si guadagna da vivere con la musica; invece vediamo spesso in tv gruppi o cantanti spudoratamente sponsorizzati che durano quando va bene una sola stagione. Ho partecipato come spettatore a quasi tutti i concerti dei Malditesta assieme a Monica, quando si poteva non ce ne perdevamo uno e cantavamo le loro canzoni, conoscevamo orgogliosamente i testi parola per parola e quando c’erano le canzoni ballabili a volte ballavamo. Ricordo, tra le altre, la serata in Rocca: fu per Montese un grande evento e fu un successone di pubblico e di spettacolo. A quel tempo abitavamo a Casalecchio di Reno, il concerto era di sera durante la settimana o di venerdì ma noi non eravamo in ferie: facemmo comunque i salti mortali per esserci e salimmo a Montese subito dopo il lavoro, non avevamo nemmeno scaricato i bagagli dalla macchina ma alla fine eravamo lì davanti a tutti in prima fila e il concerto stava iniziando … che emozione! Ricordo i sacrifici che facevano i ragazzi della band per suonare: tutti loro di giorno lavoravano. Frasca e Buga abitavano uno a Sasso Marconi e l’altro a Casalecchio di Reno: dopo il lavoro, nel week-end ma anche durante la settimana, salivano a Montese per provare o per suonare; a volte tornavano a casa dormendo 2 o 3 ore per notte e, altre volte, quando proprio non ce la faceva più, Buga dormiva da noi nell’appartamento a Montese, nella camera dei formaggi, così ribattezzata dopo che avevamo deciso di stagionarci il pecorino. Nonostante tutto i ragazzi della band si divertivano, glielo si leggeva negli occhi; facevano un sacco di sacrifici ma erano riappagati dal successo che stavano riscuotendo nel Montesino e nelle zone limitrofe. Credo che anche loro sognassero di poter diventare famosi, un giorno o l’altro, e poter finalmente riscattare quei sacrifici con un po’ di popolarità e qualche denaro in più, ma non era sicuramente questo che li spingeva a tutte quelle notti insonni e quelle ore e ore di prove. Ricordo la voglia di stare assieme di quel periodo magico, ci bastava una chitarra o una tastiera e la voce di Riccardo che era da noi stressato continuamente e doveva sempre assolutamente cantare. Tante coppie in quel momento sono nate, si sono consolidate oppure semplicemente sono rimaste delle belle storie d’amore. I Malditesta erano solo, fino ad ora, un bel ricordo delle nostre vite che si intrecciarono e che poi il destino ha deciso, in alcuni casi, di dividere: ma da oggi con il nostro sito www.malditestaband.it questi ricordi possono risvegliarsi con una nuova vernice che restaura ed abbellisce la memoria di quel periodo. Marzo 2009 - Uccio |
Malditesta (c) SIAE Zaccaria Mario